Mario Molli nato a Firenze nel 1932, ha studiato all’Istituto d’Arte di Porta Romana di Firenze, si è dedicato ai molteplici aspetti della creazione artistica: pittura, scultura, grafica, ceramica, né si può dimenticare l’attività di scenografo, con registi come Visconti e Castellani. Ha soggiornato per lunghi periodi a New York, Londra, Parigi, Roma, adesso vive e lavora a Firenze.
Dagli anni cinquanta ad oggi ha realizzato opere importanti, che lo collocano nel panorama artistico italiano come una figura di assoluto rilievo, pur nella solitudine di una ricerca appartata, ma sempre rigorosa. Come scriveva Ugo Leonzio “ I quadri di Molli sono ingannevoli perché non sono ciò che ad un occhio disattento potrebbe sembrare: non sono decorativi. Al contrario, sono stridenti e disagevoli, le masse di cemento non si sposano con la profonda cerebralità del cloro bianco, né di alcuna altra monocromia. C’è una opposizione che rende il quadro pesante–leggero, luminoso-buio, decorativo-irritante, ecc. Essi hanno la staticità fantastica del reperto fossile e imprigionano con la stessa ineluttabilità un significato, un momento vitale, che può rivivere solo attraverso l’occhio.”
L’artista vive un doppio sentimento, un doppio sguardo aperto verso l’esterno e insieme alla ricerca di una faticosa interiorità, uno sguardo superficiale cattura soltanto frammenti di una verità assolutamente più ambigua e profonda. Forme geometriche, graffiti, scanalature, sequenze acquistano senso e significato soltanto ad una lettura approfondita, capace di catturare una verità nascosta e segreta, un senso intimo delle cose.
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